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Essere Pane - Ala

l'aiuto alle persone con necessità

Essere Pane

Il nostro modo di affrontare l’emergenza sanitaria è stato semplicemente...non fermarci!

Già ai primi di marzo ci è sembrata subito evidente la gravità della situazione e abbiamo provveduto a procurarci precipitosamente le nostre forniture di alimenti e beni di prima necessità (in collaborazione con il Banco Alimentare Trentino Alto Adige e Banco Farmaceutico), riuscendoci appena qualche ora prima del lockdown. Non con poche difficoltà abbiamo integrato, impegnando ogni nostra risorsa economica, gli alimenti da consegnare perché prevedevamo che di lì a poco lavoro, spostamenti, attività, scuole ….tutto si sarebbe bloccato con conseguente black out economico.

Anche noi abbiamo avuto paura, paura della malattia sconosciuta in sé, per noi e per i nostri cari, paura dell’evidente disastro economico imminente e di tutto quello che avrebbe comportato vivere la reclusione. La nostra vita non è più stata la stessa in nulla ma il nostro pensiero è corso immediatamente alle “nostre famiglie” che dal 2013 abbiamo deciso di affiancare. Certo loro sarebbero stati i più vulnerabili da ogni punto di vista. Quindi più che la paura ha prevalso la determinazione a restare fermi al nostro posto, vigilando affinché nessuno restasse indietro o venisse travolto da questo mostro sconosciuto.

“Se non ora quando” potevamo concretizzare la nostra solidarietà? Così motivati dalla preoccupazione per le “nostre persone”, abbiamo trovato il coraggio di riorganizzare la nostra attività in modo da agire in sicurezza per noi e per i nostri utenti. Tutto è stato rivoluzionato moltiplicando le ore di lavoro, dalla gestione di magazzino (un volontario alla volta), la massima cura igienica nella manipolazione degli alimenti, le consegne senza contatto diretto (come eravamo abituati ad avere in amicizia) ma pur sempre verificando che nulla andasse sprecato, il reperimento delle provviste facendo slalom fra autocertificazioni e controlli….

Così sono passati i mesi di marzo, aprile e maggio fra mascherine, guanti, ansie, disinfezioni, scoraggiamento e determinazione, senza che nessuno dei nostri utenti venisse dimenticato. Come era prevedibile le persone con necessità sono aumentate di molto (da 157 unità siamo arrivati a 229) anche perché altre realtà solidali hanno dovuto fermarsi e noi abbiamo supplito a loro. E’ in questa drammatica situazione che si è evidenziata l’importanza di avere relazioni collaborative con tutte le realtà istituzionali del territorio: Caritas (intervenuti con buoni spesa), assistenti sociali, Comunità di Valle, Comune e Cassa Rurale che ci hanno rassicurati in merito alla loro vicinanza, servizi dell’ordine attenti e comprensivi… Molti i privati che vorremo ringraziare: i molti donatori anonimi, un amico farmacista sempre generoso e vicino, i volontari di Trentino Solidale di Ala che hanno collaborato nell’aiutarci a reperire alimenti freschi, i supermercati del comune che hanno aderito all’iniziativa “Carrello solidale”, Eurospin di Avio presenti e solerti, un’amica che ci ha donato una buona quantità di mascherine fatte nel suo laboratorio di Ala in modo che tutti ne avessero.

Questa esperienza, peraltro non ancora terminata anzi, ci ha profondamente segnati; alcuni di noi hanno subito perdite importanti; per nessuno di noi niente è più come prima. Ma mai come in questo momento ci appare vivido e chiaro il concetto “nessuno si salva da solo”, il genere umano è un unico organismo che non può pensare di guarire o di prosperare se ogni sua parte non viene accudita e curata.

Per ultimo, ma non meno importante, ricordiamoci che, al di là delle buone intenzioni, la cosa importante è rispondere alla fame e…… non solo fame di pane!

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